''LA
BARONATA''
A
CURA DI: BARONE FERDINANDO
IL NOSTRO
AVVERSARIO:MODENA
Beh che dire, se questa
squadra avrebbe giocato il girone di andata come quello di ritorno, a
quest'ora sì poteva parlare di una squadra che la serie A, l'avrebbe
meritata sicuramente, è proprio così, con l'arrivo di Granoche a
gennaio e la continua mentalità del suo ariete Babacar, questo
Modena se rivelata come una delle squadre più ostiche da battere in
serie B, nelle statistiche il Modena è dietro il Palermo e il
sorprendente Bari.
La squadra di Novellino
che un girone fa ovvero da quando giocò ad Avellino, sembrava
spacciata, squadra scarsa, senza una identità di gioco, i soli
Babacar e Mazzarani a rendere vivo un attacco, che sembrava spento,
mancava qualcosa, a gennaio la musica è cambiata, ottimo
investimento sul mercato, ed i risultati sì sono visti: in tutto il
girone di ritorno il Modena ha totalizzato 37 punti rispetto ai 22
punti conquistati nel girone di andata, qual'è il segreto che cela
dietro questa ripresa così entusiasmante? Sicuramente l'allenatore,
Walter Novellino, tecnico sul quale qualsiasi squadra avrebbe
puntato, per un eventuale promozione, lui ha saputo valutare i
giocatori, ha saputo trasmettere continuità, e nel momento critico
ha saputo reagire, anche alle proteste dei tifosi. Andiamo con ordine
e andiamo ad analizzare le statistiche dei canarini.
Vittorie in casa: 11
Pareggi in casa: 5
Vittorie fuori casa: 4
Pareggi fuori casa: 9
Sconfitte in casa: 3
Sconfitte fuori casa: 7
Totale: Vittorie: 15,
Pareggi: 14, Sconfitte: 10, con 62 reti fatte e 41, media inglese –
18.
STORIA:Storia
Modena FC
La
nascita del calcio a Modena:
La prima partita di calcio disputata
a Modena, si tenne al campo dei giochi della Panaro, la cui sede era
dietro le ferrovie provinciali, in via Ricci. Era il 1903 e durante
il saggio annuale di ginnastica, alla presenza di autorità e
pubblico seduti su di una tribuna scoperta, nasceva il calcio
modenese. A quei tempi il gioco del calcio si giocava da scapigliati
sulle mura della città, sui prati di periferia, braccati dai
contadini, oppure sulle piazzette appartate, fra gruppi improvvisati,
ingaggiando sfide che spesso finivano in risse. Lo stadio era ancora
lontano, c'erano soltanto dei prati senza recinzioni dove, prima
delle partite, si montavano i pali delle porte, si segnavano i limiti
del campo, l'area di rigore e il punto magico del penalty con polvere
di gesso.
La costituzione delle prime società
calcistiche tra studenti modenesi risale agli inizi del 1910. La
prima fu la Virides, voluta dal prof. Fioravanti, che raccolse
attorno a sè i giovani del Liceo Muratori, ma ebbe breve durata.
Quasi contemporaneamente, Luigi Ventura studente di Bisceglie che
secondo le cronache fu il primo a portare un pallone di cuoio a
Modena riunì insieme a Ugo Mariani gli amici dell'Istituto Tecnico e
fondò l'Associazione Studentesca del Calcio. Qualche mese dopo il
Collegio San Carlo raccolse la sfida e Luca Mariani fratello di Ugo
fondò l'Audax F.B.C.. Nel 1912, forse anche per riportare pace in
casa Mariani, dove le rivalità tra Audax e Associazione Studentesca
erano anche rivalità tra fratelli, si verificò il grande evento
decisivo per le sorti del calcio modenese, ovvero la costituzione del
MODENA F.C. La fusione tra Audax e Associazione Studentesca era
auspicata da molti sportivi desiderosi di avere un'equipe che
rappresentasse degnamente Modena in campo nazionale.
Il 5 Aprile 1912 il Panaro riportò:
"Era affisso ieri un avviso sul quale si invitavano i nostri
giocatori di football a partecipare a una riunione per deliberare
circa la fusione delle due società, Associazione Studentesca del
Calcio e Audax F.B.C. L'idea di tale connubbio non ci giunge nuova,
l'abbiamo sentita circolare da oltre un anno nei capannelli
calcistici, ma non abbiamo mai voluto entrare nel merito della
questione per non rompere, come si dice, le uova nel paniere a coloro
che tale idea propugnavano. Lo facciamo ora che la notizia ufficiale
e la fusione fatta e che la nuova società ha già scelto il suo nome
e i suoi colori. Si chiamerà MODENA F.C. e la sua maglia porterà i
colori giallo-blu."
I problemi principali da risolvere
dopo la fondazione furono due, trovare venti lire per iscriversi al
campionato e un campo recintato. Superati a fatica i primi ostacoli,
si pensò anche alla squadra, che disputò la prima partita
amichevole il 3 Novembre 1912 nel campo di Piazza d'Armi contro il
Venezia.
Gli anni
'10...
Nella
prima stagione, la squadra, i cui punti di forza erano Raffaldini,
Cagno Zanasi, Papagna Ventura, l'atletico Secchi e lo scattante
Soresina, giocò il campionato di Prima Categoria. Nella Stagione
1913-14 arrivarono Roberts, il primo straniero a giocare nel Modena,
e dal Veneto, Pippo Forlivesi, che fu nazionale più volte. Il
presidente Sandonnino, con un colpo di mercato, incaricò poi il
segretario Gandolfi di prelevare Attilio Fresia a Genova dove era
appena sbarcato dall'Inghilterra. Fresia fu forse il più grande
giocatore che il Modena abbia avuto, di lui si racconta che con il
pallone facesse mirabilie.
Nel periodo 1915-18 durante il
periodo bellico la squadra partecipò alla Coppa Federale, sfiorando
il successo nel 1916. In squadra c'era già Borgetti, uno dei
capostipiti dei grandi portieri moderni. In quel periodo il campo del
Modena venne requisito dalle autorità militari per diventare un
parco raccolta per bovini.
Gli anni
'20...
Nel
1920-21 il Modena disputò la semifinale del campionato con
l'Alessandria, perdendo 0-4. Fu un periodo di disordine
nell'organizzazione del calcio italiano. Il Modena insieme ad Inter,
Venezia, Torino, Genoa ed altre si trovò in contrasto con la
F.I.G.C. passando al C.C.I. Comitato Calcistico Italiano. Seguirono
anni d'oro per la squadra gialloblu, nel campionato 1923-24 di prima
divisione pareggiò addirittura con il Genoa del leggendario De
Vecchi, detto il figlio di Dio.
Nel campionato 1924-25 di Lega Nord
si classificò secondo ad un solo punto dal Genoa. Passarono alla
storia la vittoria a Modena per 5-0 sull'Inter e l'esordio in serie A
a 16 anni di Alfredo Mazzoni. Negli anni successivi arrivarono a
Modena i primi ungheresi, sia come giocatori che come
allenatori. A Modena si comportarono bene il fiorettista Tioschi e lo
sfondatore Winkler.
Nel 1927, nel primo Campionato a
carattere nazionale, il Modena fu sesto nel girone A, nel 1928 quinto
nel girone B. Nel 1929-30 finalmente la serie A si giocò a girone
unico da 18 squadre ed il Modena giunse dodicesimo con 30 punti.
Gli anni
'30...
Nel
1931-32 la squadra gialloblu retrocesse in serie B insieme al
Brescia. Alla presidenza della società, al Rag. Donati, successe
l'Avv. Arangio Ruiz, seguito poi dall'Avv. Cavazzoni Pederzini.
Dal 1933 al 1937 il sodalizio
modenese rimase nella serie cadetta. Da ricordare che nel corso della
stagione 1936-37 fu inaugurato lo Stadio intitolato a Cesare Marzari,
ex gialloblu caduto nella guerra d'Africa. In quegli anni la
denominazione di Modena F.C. cambiò in Modena Calcio per seguire le
direttive del regime.
Nel campionato 1937-38 vi fu il
ritorno in serie A. Alla guida della squadra vi era ancora un
ungherese, Nehadoma. Nella stagione successiva il Modena si salvò
per un punto. Il 1939-40 fu l'anno in cui comparvero i numeri sulle
maglie dei giocatori. In quella stagione anche Dugoni, bandiera dei
canarini, aveva lasciato il calcio. La squadra andava rinnovata, ma
le casse erano vuote e i risultati non arrivarono, alla fine della
stagione i gialloblu erano di nuovo in serie B.
Gli anni
'40...
La
stagione 1940-41 fu difficile. La guerra ridusse l'organico della
squadra e il Modena dovette ricorrere a sotterfugi per allestire una
formazione competitiva, ma alla fine fu raggiunto l'obiettivo del
ritorno in serie A. Fu l'anno dei Sentimenti, Vittorio e Lucidio, di
Braglia, Notti e Banfi. La stagione successiva non fu altrettanto
favorevole, si vendettero per problemi di bilancio Sentimenti e Banfi
alla Juventus e vi fu la retrocessione in serie B.
Uniche note positive furono le
rivelazioni Maino Neri ed Ermanno Malinverni. Nel 1942-43 nuova
promozione con Zironi I soprannominato "La Gazzella", Neri,
Malinverni, Braglia e Galli I. Tra il 1943 e il 1945 il Modena
partecipò al Campionato Alta Italia nel girone misto Emiliano.
Finita la guerra i gialloblu si
ripresentarono in grande spolvero: venne eletto Presidente Adolfo
Orsi, Direttore Sportivo il maestro Nello Ugolini ed allenatore
"Ghega" Mazzoni. Il 1946-47 fu l'anno delle meraviglie, si
arrivò terzi dietro al grande Torino ed alla Juventus.
Nel 1947-48 il Modena si piazzò
quinto e quattro canarini Menegotti, Pernigo, Neri e Cassani furono
convocati per le Olimpiadi di Londra.
Nel 1948-49 il presidente Orsi si
dimise, anche Mazzoni lasciò per altri lidi e vi fu la retrocessione
in serie B. Cominciò un periodo difficile, nel quale ritornarono
molti modenesi che avevano cercato fortuna lontano, ma che non
riuscirono a cambiare le sorti della squadra.
Gli anni
'50...
Nel
1950-51 il Modena lottò per la promozione ma alla fine salirono in
serie A Spal e Legnano. Fu l'anno in cui si rivelarono al grande
pubblico Sergio Brighenti, Corradi e Ghezzi, che divennero tutti
nazionali.
Nel 1951-52 i calciatori migliori
vennero ceduti per esigenze di bilancio, come spesso accadeva. Neri e
Ghezzi passarono all'Inter, Corradi alla Juventus e si rischiò la
serie C.
Nel 1952-53 la squadra scese ancora,
arrivò solo decima con l'allenatore Magli, che venne confermato
anche per l'anno seguente. Fu la stagione del lancio definitivo del
portiere Panetti, che poi venne ceduto alla Roma. Magli restò alla
guida della squadra anche nel 1954-55 e la promozione venne sfiorata
per un soffio.
Nel 1955-56 l'allenatore Magli andò
a Genova, lo sostituirono Todeschini prima e Grandi poi. Nel 1956-57
il bilancio imponeva ancora sacrifici e il Modena non andò oltre il
tredicesimo posto. Nel 1957-58 arrivò lo sponsor, si trattava dello
Zenit, che mise a disposizione della società ben 100 milioni per
tentare la scalata alla serie A. Dopo un buon campionato la squadra
chiuse solo settima.
L'anno seguente, nonostante la
conferma del sostegno dello Zenit, si dovettero vendere i pezzi
migliori ed il risultato fu un mediocre quattordicesimo posto. Nel
1959-60 si ritirò lo sponsor. In panchina tornò Magli, ma una serie
di errori di valutazione e una non positiva impostazione della
squadra portarono per la prima volta alla retrocessione in serie C.
Gli anni
'60...
Gli
anni '60 iniziarono con il Modena in serie C. Intanto anche un pezzo
di storia gialloblu, Anteo Tirabassi, massaggiatore ed allenatore
delle giovanili fin dalla fondazione del Modena era andato in
pensione.
Nel 1960-61 con Malagoli in panchina
e grazie ad alcuni acquisti azzeccati, fu riconquistata la serie B.
Ma non era finita, nel 1961-62 i canarini tornarono in serie A dopo
13 anni. Uno dei trascinatori fu Pagliari, forse il centravanti più
amato dai modenesi, capocannoniere gialloblu che in due campionati
segnò 26 reti. Per la serie A furono acquistati molti calciatori,
che non sempre si rivelarono all'altezza della categoria. La salvezza
fu comunque raggiunta, grazie soprattutto a Cinesinho, nazionale
brasiliano, uno dei giocatori di maggior classe mai visti a Modena.
Il "Cinese" purtroppo si fermò solo una stagione e nel
1963-64, nonostante il ritorno di Sergio Brighenti con 10 reti e
l'acquisto del cileno Toro, fu retrocessione allo spareggio con la
Sampdoria.
Per la serie B il presidente Marassi
chiamò Maino Neri, che puntava sui giovani per il rilancio. Alla
fine i canarini si piazzarono settimi. Intanto tra le nuove leve
allenate da Mazzoni, cominciavano a farsi notare Adani, Rognoni e
Iseppi che furono lanciati in prima squadra nel 1965-66. I risultati
non arrivarono, Neri venne sostituito da Remondini e la stagione si
chiuse con il tredicesimo posto. Remondini restò alla guida della
squadra anche nel 1966-67, e il Modena terminò con un buon settimo
posto.
Gli anni successivi videro una
girandola di allenatori nel 1968-69 furono addirittura quattro,
Szekely, Malagoli, Remondini e Cavazzuti e si dovette sempre lottare
fino all'ultimo per evitare la retrocessione in serie C.
Gli anni
'70...
All'alba
degli anni '70 il Modena arrivò a metà classifica del campionato di
serie B. Nella stagione successiva, con Spelta capocannoniere, si
lottò a lungo per le posizioni di vertice, in panchina sedeva
Remondini. Nel 1971-72, dopo avere cambiato tre allenatori, il Modena
retrocesse in serie C.
Nel campionato di serie C 1972-73,
con una squadra impostata per la promozione, si arrivò solamente
settimi, con Giuliano Boscolo autore di 15 reti. L'anno successivo,
stessa categoria, fu un campionato onorevole con settimo posto
finale.
Nel 1974-75 finalmente vi fu il
ritorno in serie B, con Bellinazzi centravanti e Bellotto mediano di
spinta, alla guida tecnica era Ezio Galbiati. Nel primo anno di serie
B, 1975-76, con Baffo-goal Bellinazzi autore di 13 reti, si raggiunse
un buon ottavo posto, dopo aver lottato fino alla terzultima giornata
per uno dei tre posti al sole che danno diritto al paradiso della
massima divisione.
Nel 1976-77, con Cancian prima e
Pinardi poi alla guida tecnica, il Modena si salvò solo all'ultima
di campionato battendo il Monza che era in lotta per la serie A.
Nel 1977-78 iniziò una grave crisi
societaria, che portò i gialloblu alla retrocessione in C1 e nella
stagione successiva, per la prima volta dalla fondazione, in C2.
Gli anni
'80...
L'inizio
degli anni '80 vide il Modena nell'inferno della C2. Il ritorno in C1
fu immediato, era stata risolta la crisi societaria, grazie
all'intervento dell'industriale Bergamini, che si era avvalso della
guida tecnica del debuttante Pace e delle prestazioni di uno dei
giocatori più rappresentativi di Modena degli ultimi vent'anni,
Stefano Cuoghi.
L'anno successivo fu disputato un
campionato anonimo, da ricordare solo i contatti presi con Francesco
Farina, che sarebbe stato alla direzione del Modena nei successivi 15
anni. Nel 1981-82 il Modena sfiorò la promozione in serie B,
seguirono due annate con sei allenatori.
Nel 1984-85, il primo anno di
Mascalaito in panchina, i risultati furono altalenanti e si chiuse la
stagione all'ottavo posto. Nel 1985-86 vi fu il ritorno in serie B
con il bomber Sauro Frutti, autore di 21 reti, e l'acquisto più
significativo della gestione Farina, Sergio Domini. Nel campionato
1986-87, dopo un girone d'andata trascorso perennemente a ridosso
delle prime posizioni, si accusò qualche battuta a vuoto nel finale
sotto forma di tre sconfitte consecutive dalla 35 alla 37 giornata
che permisero alla quart'ultima di portarsi a due lunghezze dai
canarini, i quali liquidarono la pratica all'ultima giornata davanti
al pubblico amico sconfiggendo, nel padre di tutti i derby, il
Bologna con un goal d'autore di Sauro Frutti.
Nella stagione successiva, 1987-88,
il Modena non riuscì a rimediare alle cessioni di Longhi e
Piacentini al Padova e retrocesse in C1 dopo la drammatica
partita-salvezza contro il Genoa. L'anno dopo si giocò un campionato
a corrente alternata in C1, con Ferrario prima e Vivani poi sulla
panchina.
Gli anni
'90...
L'ultimo decennio
del secolo appena trascorso era iniziato con la promozione in serie B
con Renzo Ulivieri in panchina, stagione 1989-90. Nella fattispecie i
canarini dominarono il campionato, con il portiere Marco Ballotta che
stabilì il record per il minor numero di reti subite, solo
9 reti su 34 partite. Furono poi 4 i campionati cadetti disputati dai
canarini.
Nella stagione 1990-91, dopo un
girone d'andata in cui i canarini totalizzarono solo 14 punti,
contrariamente al buon livello di gioco espresso, con conseguente
ultimo posto in classifica, si registrò un girone di ritorno
disputato con una media-promozione, 22 punti, e soprattutto grazie
alla vittoria esterna di Reggio Calabria contro la diretta
concorrente Reggina (rete vincente siglata da Paolo Sacchetti dopo un
calcio di rigore parato da Francesco Antonioli) i canarini
rimediarono una meritatissima salvezza.
All'inizio della stagione 1991-92,
dopo la doccia fredda della partenza di Renzo Ulivieri destinazione
Vicenza, si cominciò la seconda avventura cadetta con l'esperto
Eugenio Bersellini al timone. A metà torneo, col Modena quart'ultimo
con 16 punti, si operò il cambio della guardia con l'arrivo di
Francesco Oddo che fruttò 20 punti nella seconda parte, con salvezza
conquistata matematicamente all'ultima giornata grazie alla vittoria
per 2-1 al Braglia contro il Messina. I siciliani retrocedettero
in C.
Il 1992-93 inizi con la nomina di un
giovane allenatore emergente per la panchina, nella fattispecie,
Pierluigi Frosio. Fu questa l'annata disputata con meno patemi, un
onorevole 13° posto con salvezza matematica conseguita a poche
giornate dalla fine, 33 punti, 16 + 17. Prima dell'ultima giornata di
campionato, però, fu ufficializzata a sorpresa la notizia della sua
non riconferma.
L'anno 1993-94, con il rientrato
Oddo ed il subentrato Vitali, nonostante la squadra sembrasse
allestita per un campionato di alta classifica ed in attacco si
disponesse di un certo Chiesa, arrivò la retrocessione in C1. Alla
fine della stagione arrivarono le dimissioni del presidente Francesco
Farina, con Renato Cipollini nominato Amministratore Unico, il Conte
degli Albertini ne manteneva la proprietà.
La stagione 1994-95 si concluse con
la sorprendente retrocessione in C2 dopo aver disputato i play-out ed
essere stati sconfitti dalla Massese.
In realtà per il Modena F.C. il
secondo campionato di C2 della sua storia durò poco più di 40
giorni, fino al 30 Luglio 1995, data in cui si riunì il
Consiglio Federale della F.I.G.C. a Roma. Per assenza di
requisiti amministrativi vennero escluse dai campionati, Barletta,
Crevalcore e Siracusa. Al loro posto vennero ripescate in C1, MODENA,
Chieti e Turris. Le bandiere ripresero a sventolare, si festeggiava
lo scampato pericolo. A questo punto, Mauro Bassinghi venne nominato
presidente, con il Conte che manteneva la proprietà. Classifica
finale, un undicesimo posto onorevole, dopo che nel girone di andata
si era navigato in zona Play-off. Due gli allenatori che si
succedettero sulla panchina durante la stagione, Carlo Regno e Mauro
Melotti.
Questi furono anni di burrascose
vicende societarie, terminati con l'avvento del Presidente Luigi
Montagnani. Prima del suo arrivo la società visse momenti
sconcertanti, conoscendo addirittura una penalizzazione di classifica
per illecito amministrativo nella stagione 1996/97 (Presidente
Fiorenzo Gabrielli). Stagioni di frenetici cambi in panchina, da
Ferruccio Mazzola a Tomeazzi e Mascalaito, da Regno a Melotti, da
Frosio a Bollini, da Fedele a Scanziani e nuovamente Bollini, ossia i
tre allenatori che hanno caratterizzato la prima annata di Gigi
Montagnani alla presidenza del Modena, 1997-98, conclusa con un
dignitoso sesto posto dopo essere stati a lungo in piena zona
play-off.
Finalmente la stagione 1998-99 ha
riportato un po' di luce nel calcio modenese, è stato,
infatti, solo un Lumezzane in salute nei play-off a dire di no
ai sogni di promozione dei canarini.
Nella stagione successiva,
1999-2000, dopo un avvio di magro bottino, 9 punti in 10 partite e
penultimo posto in classifica, con l'avvento di Gianni De Biasi in
panchina nonchè cinque adeguati rinforzi alla riapertura del
mercato, il Modena ha condotto a termine un campionato con una
salvezza abbastanza tranquilla.
Gli anni
dal 2000 al 2004
Nella stagione sportiva 2000-2001
(Serie C/1) Mister Gianni De Biasi ottiene la meritata conferma,
con al suo fianco i due collaboratori Vinicio Bisioli
(preparatore dei portieri) ed il Prof. Paolo Artico (preparatore
atletico). Il Direttore Generale Doriano Tosi, entrato in Società a
metà della stagione precedente, allestisce una squadra adatta alla
categoria che fa dell’aggressività, dell’intensità e del buon
acume tattico le sue armi migliori. Il ritiro pre-campionato cambia
geograficamente: Pieve di Cadore la località prescelta. All’inizio
della preparazione l’ambiente viene sconvolto dalla morte
improvvisa del "Presidentissimo" Gigi Montagnani.
Nonostante il tragico evento la
squadra disputa un ottimo pre-campionato ed in Coppa Italia stravince
il proprio girone a punteggio pieno (la perla è costituita dalla
vittoria per 2-1 sulla Reggiana allo Stadio Giglio, evento che
mancava da 50 anni) ed alla decima giornata di campionato si trova al
primo posto solitario con 27 punti, frutto di 9 vittorie ed una
sconfitta.
Il 19 Novembre è un’altra data purtroppo da ricordare tristemente: al termine della gara di Como (persa 0-1), mentre percorre il corridoio che porta al pullman, Francesco Bertolotti viene colpito da dietro con un pugno sferratogli dal comasco Ferrigno. Cadendo Bertolotti sbatte violentemente il capo sul pavimento. Trasportato d’urgenza all’Ospedale di Lecco gli vengono diagnosticate lesioni cerebrali ed alle ore 23,00 è necessario un intervento chirurgico che gli salverà la vita. Dopo una settimana il calciatore esce dal coma e, aprendo gli occhi, riconoscerà i suoi famigliari.
I canarini attraversano un periodo
difficile, durante il quale il distacco sul Como si riduce da +5 a
+1, al quale seguirà una pronta ripresa: tutta la stagione sarà
caratterizzata dalle varie fasi di questo entusiasmante testa a
testa.
Alla penultima giornata di campionato il Modena è di scena al “Morelli” di Brescello, dove al termine di una gara sconsigliata ai deboli di cuore, dopo un costante assedio sotto la porta brescellese, al 97’ Ciro Ginestra trova finalmente lo spiraglio giusto per battere il portiere locale.
E’ la vittoria che vale virtualmente la serie B, ufficializzata all’ultima giornata con la vittoria al Braglia sul Lecco per 2-0 (Grieco e Scoponi i goleador di turno).
Il finale della stagione vede il Modena vincere anche la Supercoppa di Lega battendo il Palermo (2-1 in Sicilia e 3-0 al Braglia).
All’inizio della stagione
successiva 2001/02 (Serie B) c’è un’importante novità a livello
societario: Romano Amadei, patron della IMMERGAS rileva il 50% del
pacchetto azionario della società gialloblu per poi rilevare nel
Gennaio 2002 il rimanente 50%, fornendo così alla Società un futuro
sicuro e solido. IMMERGAS compare per la prima volta anche sulle
maglie da gioco quale sponsor principale.
Il gruppo di giocatori che ha conquistato la serie B viene confermato, con qualche ritocco, mentre la sede del ritiro precampionato è sempre Pieve di Cadore.
Dopo il primo turno di Coppa Italia brillantemente superato (Lumezzane, Cagliari e Reggina gli avversari di girone) la seconda gradita sorpresa è dietro l’angolo. Il MODENA ha un inizio di campionato altrettanto travolgente: col Bari (vittoria 2-0), a Crotone (2-1), col Napoli (4-1).
I canarini conducono un torneo in cui occupano costantemente le prime quattro posizioni, con il vantaggio sulla quinta che aumenta giornata dopo giornata.
Si arriva al 12 maggio 2002, il giorno più lungo, il teatro è lo Stadio “Luigi Ferraris” di Genova, l’avversario è il Genoa. 0-0 il risultato finale poi, tutti a seguire con le radioline gli ultimi cinque minuti di recupero della gara Cosenza-Napoli che è sull’1-1, il tutto sotto la Curva dei nostri tifosi.
Al fischio finale dell’arbitro della partita di Cosenza la gioia generale esplode: dopo 38 anni MODENA è in serie A, il sogno è diventato realtà.
L’inizio della stagione 2002/03
(Serie A) ricalca la dimensione semplice ma organizzata che ha sempre
contraddistinto la Società, facendole acquisire l’etichetta di
“simpatica società modello”.
Le prime gare amichevoli del ritiro di Pieve di Cadore fanno già vedere le stesse cose ammirate nelle due stagioni precedenti: coesione di gruppo, modestia, umiltà, volontà,cultura del lavoro ed attaccamento alla maglia.
L’inizio del Campionato di Serie A è caratterizzato da una prevedibile sconfitta 0-3 al Braglia con il Milan stellare, mentre la gara successiva regala una giornata storica e memorabile ai colori gialloblu, con i canarini corsari nella "tana della Lupa". All’Olimpico contro la Roma di Capello, Totti, Batistuta, Antonioli, Panucci, fresca di uno scudetto (2000/01) e di un secondo posto (2001/02) i canarini si impongono per 2-1 con Totti, Milanetto e Sculli a riempire la casella dei marcatori.
Poi, altre vittorie convincenti (2-1 col Torino e col Parma, 3-1 a Bergamo, 1-0 a Reggio Calabria, 1-0 col Piacenza) posizionano i gialli al 5° posto in graduatoria dopo 10 giornate.
La Serie A però non ti perdona nulla ed i gialli, come può capitare a qualsiasi matricola, attraversano un periodo critico che li porta quasi alle soglie della zona retrocessione. Nel frattempo Gianpiero Marchetti rileva Doriano Tosi (passato al Parma) nella direzione sportiva.
Il 23 Febbraio 2003 segna la riscossa al Braglia dei gialloblu con il ritorno alla vittoria (1-0 sul Chievo), alla quale si aggiungono quelle determinanti, sempre al Braglia, sulla Reggina (2-1) e sui cugini d’oltre Panaro del Bologna (3-2). Un pari all’ultima giornata (2-2 al Rigamonti con il Brescia) sancisce la altrettanto storica matematica salvezza dei canarini.
L’inizio della stagione 2003-04
(Serie A) presenta una novità sulla panchina gialloblu: Gianni De
Biasi, trasferitosi al Brescia, è sostituito da Alberto
Malesani che tanto bene aveva fatto con Chievo, Fiorentina e Parma.
Buono il precampionato: in occasione di una tournèe istituzionale in Romania, i gialli di Malesani (che nel frattempo hanno accolto tra le proprie fila gli ex-comaschi Allegretti, Corrent, Stellini, Music in attesa di Nicola Amoroso che firmerà il 29 Agosto 2003) fermano sullo 0-0 lo Steaua Bucarest (la Juventus di Romania) e sull’1-1 il Bacau (con Nicola Campedelli marcatore in terra straniera).
E’ sfortunata la partenza in Campionato (0-2 a Milano con l’Inter in gol con Bobo Vieri e Materazzi al 86’ e 92’, e l'0-1 al Braglia con l’Udinese frutto di un rigore discutibile trasformato da Pizarro).
Nel frattempo Doriano Tosi torna ad assumere il ruolo di Direttore Sportivo.
Dopo un pareggio ad Ancona (1-1, Kamara), tre vittorie consecutive portano il meritato ossigeno in casa gialloblu (2-0 col Bologna, Amoroso e Kamara, 3-0 ad Empoli, gara giocata in inferiorità numerica dal 11’ e reti di Cevoli-Ungari-Milanetto, 2-0 col Lecce, con Vignaroli e Kamara).
Dopo una sconfitta per 3-0 a Parma, la vittoria torna di casa al Braglia con Allegretti che in contropiede trafigge il Perugia (1-0). Come l’anno precedente il Modena si trova tra le prime posizioni in serie A, conoscendo in seguito una crisi lunga di risultati, dalla quale, rispetto all’anno precedente, la squadra difficilmente riesce a riprendersi. Nemmeno gli acquisti invernali di Marazzina, Makinwa, Domizzi, Grandoni servono per dare la tanto attesa sferzata. I gialli vinceranno in questo periodo, solo in due circostanze (2-1 con l’Ancona e 1-0 con la Sampdoria).
Ma le ultime tre sconfitte consecutive decretano purtroppo una pagina amara della nostra storia, culminata con l’aritmetico ritorno nella serie cadetta dopo due sole stagioni in Serie A.
Dal 2005
ad oggi...
Si
ricomincia la Stagione 2004/05 (Serie B) all’insegna della
ricostruzione, come spesso avviene dopo una bruciante retrocessione,
tra l’altro materializzatasi proprio all’ultima giornata, e si
ricomincia con la clamorosa Spada di Damocle della partenza ad
handicap (-4) che si concretizza poco prima dell’inizio del
Campionato di Serie B con la sentenza della Commissione Disciplinare
della Lega Nazionale Professionisti prima (-5) e poi della
Commissione d’Appello Federale che riduce a -4.
L’allenatore
è il giovane emergente Stefano Pioli, proveniente da una buona
stagione a Salerno (2003/04 la sua prima esperienza in campionati
professionistici dopo uno scudetto vinto con gli Allievi Nazionali
del Bologna 2000/01).
Ricostruzione
si diceva, in effetti le operazioni di mercato vedono svestire la
casacca canarina molti giocatori dell’ultima stagione in Serie A
(chi per scadenza contrattuale, chi per fine prestito e chi per
ragioni di categoria e societarie).
Vestono
la maglia gialloblu come nuovi arrivati, Juri Tamburini (dal
Vicenza), Ivan Tisci (dall’Avellino), Fabio Di Venanzio
(dall’Ascoli), Giorgio Frezzolini (dal ChievoVerona), Olivier
Renard (dall’Udinese), Luca Antonini (dal Milan), Flavio
Giampieretti (dall’Empoli), Matteo Centurioni (dal Treviso),
Armando Perna (dal Livorno), lo svincolato ex-interista Maurizio Ganz
(ultima società Ancona), il giovane promettente centrocampista
Michele Troiano (dal Monza) ed i graditi ritorni di Rubens Pasino
(svincolato dopo il fallimento del vecchio Napoli) e Andrea Fabbrini
(di ritorno dal Torino per fine prestito). Il ritiro precampionato
vede i canarini dividersi in ben quattro località: Pieve di Cadore,
Fanano, Pavullo nel Frignano e Montese.
Dopo una
Coppa Italia positiva che inizia sì con una sconfitta casalinga (0-1
con la Triestina) seguita da due vittorie esterne (2-1 a Treviso e
3-1 a Venezia), inizia finalmente il Campionato.
I
canarini sono giudicati tra i favoriti della vigilia, ma il fardello
psicologico del -4 peserà per tutto il girone di andata. I gialli
infatti sono autori di ottimi risultati tra le mura amiche, mentre in
trasferta si conta un raccolto magro, rimpinguato dalle vittorie di
Torino (3-0 sui granata) e di Treviso (2-1 sui biancocelesti reduci
da 5 vittorie consecutive): chiudono il girone di andata a quota 26,
quota che al netto della penalizzazione sarebbe 30 in una posizione
nettamente più tranquilla. Al mercato di Gennaio 2005 vestono il
gialloblu Daniele Amerini (dall’Arezzo), Mattia Graffiedi (dal
Siena, via Milan), Emanuele Belardi (dal Napoli via Reggina), ed il
giovane Basilico (dal Monza). Compiono il percorso inverso, Olivier
Renard (al Napoli), Luca Antonini (al Pescara via Milan), Fabio Di
Venanzio (al Treviso). Sino all’ottava giornata di ritorno i
gialli si trovano al confine con la zona playout poi, due vittorie
consecutive (2-0 sul Catanzaro e 2-1 ad Arezzo) proiettano la squadra
di Pioli a +8 sulla zona che scotta. A fine Marzo, la Camera di
Conciliazione Arbitrato del CONI restituisce 3 punti ai gialli
e sullo slancio i canarini battono il Verona (2-0) al Braglia
proiettandosi nel giro di pochissime settimane a ridosso della zona
playoff. Proseguono i risultati utili, tra i quali da sottolineare il
netto poker (4-0) inflitto al Braglia ai bianconeri del Cesena. Alla
terz'ultima giornata viene espugnato il “Cibali” di Catania
(1-0), con questa vittoria viene raggiunto il sesto posto in perfetta
solitudine (zona Playoff). Alla penultima è di scena al Braglia il
Treviso: al 83’ Campedelli trova lo spiraglio giusto per insaccare
l’1-0 (che vorrebbe dire playoff matematici) ma in pieno recupero
con un missile imparabile Reginaldo gela il Braglia rinviando il
tutto alla sfida dentro-fuori di Ascoli Piceno, dove purtroppo i
bianconeri marchigiani si impongono per 1-0 relegando i gialli ad un
onorevole 7^ posto a quota 61 punti.
Nella
Stagione 2005/06 il Modena, forte di un centravanti come Cristian
Bucchi, capace di segnare 30 reti (capocannoniere e miglior
realizzatore stagionale di sempre del Modena), giunge ai playoff
promozione classificandosi al 5° posto. Nelle semifinali, pur non
perdendo, viene eliminato dal Mantova (0-0 al Braglia e 1-1 in
territorio virgiliano, ma passano i biancorossi in virtù del miglior
piazzamento in campionato).
I
canarini occupano le prime posizioni sin dalle prime giornate (2°
posto alla fine di Ottobre) e dopo una fase centrale a risultati
altalenanti in cui vengono risucchiati a metà classifica, da Marzo
in avanti centrano un’invidiabile score di 9 vittorie, 3 pareggi, 0
sconfitte. Risultati che valgono il 5° posto finale con tanto di
piazzamento playoff.
Tra i
risultati annuali di maggior prestigio c’è da segnalare: la
vittoria al “Dall’Ara” di Bologna (2-1) sui cugini con Bucchi,
Colacone (per i gialli) e Bellucci (per i felsinei) che scrivono il
proprio nome nella casella dei marcatori di giornata. Le altrettanto
prestigiose vittorie al Braglia nel girone di ritorno contro squadre
che lotteranno fino alla fine per la vittoria finale: 2-1 sul Brescia
(in rimonta con doppietta del colored Gyan Asamoah, attaccante della
nazionale ghanese), 2-1 sul Torino di Gianni De Biasi (Graffiedi ed
Asamoah), 2-1 sul Catania (in rimonra doppietta di Juri Tamburini) e
all’ultima giornata 1-0 a Bergamo contro l’Atalanta capolista
(Bucchi).
Allenatore
Stefano Pioli per il secondo anno consecutivo.
Frezzolini;
Pivotto, Perna, Centurioni, Tamburini; Amerini, Giampieretti;
Campedelli, Colacone (Asamoah), Graffiedi (Tisci); Bucchi: la
formazione nel complesso più utilizzata.
Nella
Stagione 2006/07, con un organico meno forte a causa la cessione di
Cristian Bucchi al Napoli e dopo una partenza abbastanza positiva in
Coppa Italia TIM (eliminato al Terzo Turno dal Genoa), il Modena
passa dalla lotta per la promozione a quella per evitare la
retrocessione. Tuttavia l’obiettivo viene conseguito anche grazie
al cambio di rotta avvenuto a Febbraio 2007 quando il D.S. Nereo
Bonato affida il timone della squadra al navigato allenatore Bortolo
Mutti, alla cui guida esplode il fantasista Alex Pinardi che con 10
centri batte il proprio record personale di segnature stagionali.
Frezzolini;
Frey (Antonazzo), Perna, Centurioni (Ungari), Tamburini; Abate,
Luisi, Campedelli, Bentivoglio (Gilioli); Pinardi; Bruno (Sforzini):
la formazione nel complesso più utilizzata.
Ai nastri
di partenza della Stagione 2007/08, il Modena, eliminato al Primo
Turno di Coppa Italia TIM dal Bologna (1-2 al “Dall’Ara” con
vantaggio gialloblu di Sasà Bruno, pareggio dell’ex-Marazzina e
rigore vincente di un altro ex, Davide Carrus), si presenta con un
organico in grado di raggiungere una tranquilla salvezza. Dopo una
buona partenza (26 punti al termine del giro di boa), però, i
canarini si smarriscono in un lungo periodo difficile di ben 15
partite a digiuno di vittorie, durante il girone di ritorno,
culminato con la sostituzione di Bortolo Mutti con il redivivo
Daniele Zoratto.
La nuova
avventura di Zoratto si conclude con la salvezza matematica giunta
alla penultima giornata grazie alla vittoria al Braglia per 2-1
contro l’Ascoli.
Nell’economia
della salvezza raggiunta spiccano le 18 reti del buitre del Vesuvio,
Sasà Bruno, nonché le 9 reti di Alex Pinardi.
Frezzolini;
Frey, Perna, Gozzi, Tamburini; Antonazzo, Luisi (Gatti), Bolano
(Longo), Gilioli; Pinardi, Bruno (Okaka): la formazione nel complesso
più utilizzata.
La
Stagione 2008/09 verrà ricordata a lungo come una delle più
difficoltose per il Modena. Un’annata iniziata non sotto i migliori
auspici di un’estate dominata dall’incertezza dal punto di vista
societario. Si susseguono, infatti, anche durante tutto l’anno,
voci su possibili acquirenti del Modena F.C. di Romano Amadei,
fortemente intenzionato a passare di mano la Società. Il risultato è
una squadra che fatica e non poco nella prima parte del campionato. I
soli 16 punti del girone d’andata fanno da contraltare ai ben 35
del girone di ritorno, e al 14° posto finale. Una tale inversione di
marcia è la somma di vari fattori tra cui il ritorno di Alex Pinardi
da un lungo infortunio ed il cambio in panchina con Luigi Apolloni
che subentra a Daniele Zoratto alla 23^ giornata.
I numeri
sono a volte impressionanti: Modena ancora al palo a 0 punti dopo 5
giornate, solo un totale di appena 16 punti al giro di boa, bilancio
opposto nel girone di ritorno dove con 35 punti (per un totale di 51
finali e salvezza diretta) i canarini sono al 3° posto della
classifica parziale del ritorno, dietro a Bari e Parma che saranno
direttamente promosse.
L’amaro
ricordo delle prime 5 partite senza punti è cancellato con un
finale di Campionato in cui i canarini vestono i panni della squadra
del momento: vittoria 2-0 nel derby di ritorno contro i cugini
neroverdi, e dopo la sconfitta di Frosinone che pare accentuare
alcune paure, ecco il rush finale: vittorie entrambe esterne per 2-1
a Livorno ed Ascoli, 1-0 al Braglia coi cugini padani del Mantova,
sconfitta per 1-4 al San Nicola contro un Bari fresco di promozione
in serie A, vittoria 2-1 al Braglia contro l’Avellino e, dulcis in
fundo, teatro il “Nereo Rocco” di Trieste: le numerose palle-goal
a favore dei gialli si contano col supporto del pallottoliere, ma il
guardiano giuliano, Agazzi, risponde colpo su colpo, neutralizzando
persino un calcio di rigore ad Alex Pinardi.
Il
cronometro corre, impietoso, e quando ormai sembra materializzarsi lo
spettro dei playout, ecco invece il miracolo sportivo: ore 17,39
corrispondenti al minuto 84’. Alex Pinardi avanza palla al piede e,
in prossimità dell’area, prova il sinistro respinto corto da un
difensore alabardato. Alex rifà suo il pallone scaraventandolo in
rete e trasformando nel Maracana lo spicchio che accoglie i quasi 500
tifosi gialloblu. Una salvezza che vale uno scudetto vinto.
Come
l’anno precedente influiscono altri 18 goals del bomber Sasà
Bruno, oltre che quelli dei "ragazzini terribili", Jonathan
Biabiany (8) e Andrea Catellani (7).
Frezzolini;
Gozzi, Diagouraga, Perna; Giampà, Bolano, Longo (Pedro Oliveira),
Tamburini; Pinardi; Bruno, Biabiany (Catellani): la formazione nel
complesso più utilizzata.
All’inizio
della Stagione 2009/10 vengono confermati sia Luigi Apolloni in
panchina che i giocatori di rilievo Bruno e Pinardi, con l'obiettivo
di una tranquilla salvezza.
C’è da
segnalare l'ingresso in Società, quali azionisti di minoranza, di
nuovi soci modenesi che formano la società chiamata GHIRLANDINA
SPORT, presieduta dal Presidente della CPL Concordia, Roberto Casari.
L’inizio
del campionato è stentato con i canarini sconfitti nelle prime due
gare. Alla terza giornata arriva la prima vittoria (2-1 a Salerno), e
vi seguiranno un pareggio a reti bianche casalingo con il Lecce ed
una serie di risultati altalenanti.
Poi le
vittorie prestigiose 1-0 al Braglia con la Reggina (Bruno-goal) ed
1-0 all’Olimpico di Torino contro i granata (1-0 Juri Tamburini).
Sfortunata
sarà poi la gara contro il Frosinone capolista (0-3) a cui però
seguiranno le vittorie a Piacenza (3-2) ed al Braglia col Vicenza
(1-0) e lo 0-0 nel derby col Sassuolo che porteranno la squadra a
ridosso della zona-playoff. Dopo le vittorie per 3-0 (a Bergamo vs.
Albinoleffe) e 2-0 al Braglia con la Triestina i canarini salgono al
6° posto e manterranno quella posizione per diverse giornate,
complice la vittoria per 1-0 al Braglia sul Cesena nella prima
partita del 2010.
Da quel
momento ci sarà però una serie di risultati poco felici che
allontaneranno di fatto la squadra di Apolloni dalle prime posizioni,
seppur rimanendo all’ottavo posto per diverse giornate.
Le
vittorie contro l’Ancona al Braglia (2-1) e contro la Reggina (1-0
in Calabria) faranno ben sperare l’ambiente in un ancora possibile
aggancio agli spareggi promozione, ma i gialloblu entreranno in un
lungo periodo avaro di vittorie ed otterrano la salvezza matematica
all’ultima giornata al Braglia battendo in rimonta il Gallipoli (da
0-2 a 3-2).
Narciso;
Gozzi, Rickler, Perna; Giampà, Bianco, Luisi (Colucci), Troiano,
Tamburini; Bruno, Catellani: la formazione più utilizzata.
Per la
Stagione 2010/11 è doveroso iniziare con una data: 29
giugno 2010, quando l'incontro tra Romano Amadei e Ghirlandina
Sport sancì la cessione a quest'ultima del 49% delle
azioni del MODENA F.C. L’intervento di Ghirlandina Sport servì
a salvare e mantenere nel calcio che conta il glorioso sodalizio
gialloblu, a garantire un futuro serio e solido, scongiurando il
pericolo della non iscrizione al Campionato di Serie B.
La
Stagione inizia quindi con l’entusiasmo dei nuovi Dirigenti di
Ghirlandina Sport (CPL CONCORDIA del Pres. Roberto Casari, WAMGROUP
del Pres. Vainer Marchesini, USCO del Pres. Massimo Galassini ed ING.
FERRARI del Pres. Pietro Ferrari già Presidente in carica di
Confindustria Modena): da Gennaio 2011 Ghirlandina Sport acquisirà
la totalità delle azioni del MODENA F.C., divenendone unica
proprietaria.
Il
confermatissimo Direttore Sportivo Fausto Pari riconferma
alcuni anziani, ripescando Leo Colucci (già canarino la
stagione passata) e ricorrendo anche all’esperienza di un altro
ex-rossoblu quale l’attaccante Claudio Bellucci.
Poi
sceglie alcuni giovani con esperienze già recentemente avute
nella serie cadetta (Mazzarani, Pasquato, Signori).
Al timone
della squadra Cristiano Bergodi, allenatore conosciuto nel modenese
per aver guidato i cugini neroverdi nella Stagione 2003/04 e quasi un
debuttante nel Campionato di Serie B italiano, in quanto proveniente
da un lustro di esperienza nella Lega di Serie A romena dove guida
squadre titolate e partecipanti alla Champion’s League (Steaua
Bucarest, Cluj).
Dopo un
proficuo ritiro precampionato diviso tra Fiumalbo e Montese, il
MODENA inizia la Coppa Italia TIM sconfiggendo al Braglia per 4-1 il
Sorrento (squadra di LegaPro che si classificherà 2° nel proprio
campionato).
Ai nastri
di partenza del Campionato si registrano subito due vittorie
casalinghe (entrambe 1-0 con Piacenza e Padova) ed un pareggio
esterno (1-1) nel sempre difficile campo del “Del Duca” di
Ascoli, che proiettano i canarini al 1° posto.
Successivamente,
una serie interminabile di infortuni a catena, tra cui Pasi e
Spezzani (legamento crociato), Bellucci (malattia) dopo aver segnato
3 reti in poche apparizioni, mettono parzialmente in ginocchio la
formazione gialloblu in quanto falcidiata negli elementi migliori ed
in quelli che avrebbero potuto essere degli ottimi rincalzi,
facendole passare un periodo di difficoltà nei risultati mentre il
gioco di ottima fattura è apprezzato da pubblico e media.
Nella
prima partita del 2011 i gialloblu si rimettono in carreggiata
sconfiggendo la rivelazione e futura promovenda Novara (2-1 al
Braglia) ed espugnando il “Garilli” di Piacenza (2-0).
Successivamente
una serie di pareggi esterni e casalinghi, dove si vede il debutto in
maglia gialloblu degli acquisti di Gennaio, Ciaramitaro (sfortunato
quando dopo 5 presenze s'infortuna al ginocchio che lo
terrà lontano dai campi di gioco per 5 mesi), Rullo e il bomber
Greco.
Un marzo
florido mette il Modena in una posizione di tutto rispetto nella
parte nobile della classifica a -4 dai playoff ed a +8 sopra i
playout.
Squadra e
società, ben sapendo che la Serie B è imprevedibile e non perdona
niente scelgono saggiamente la linea del guardarsi alle spalle.
Alcune
partite sfortunate dove i canarini vengono raggiunti per due volte in
trasferta (Trieste 2-2 e Vicenza 1-1) dopo aver dominato in lungo ed
in largo per tutta la durata della gara (gioco ed occasioni) oltre
l’immeritata sconfitta casalinga (1-2) con l’Atalanta con
vantaggio orobico pareggiato dai gialloblu con vantaggio definitivo
degli orobici nel finale di gara fanno vivere settimane di paure
apparenti.
I
gialloblu mantengono sempre un vantaggio di 4-5 punti sulla zona che
scotta, si arriva così al 21 maggio 2011 quando sconfiggendo al
Braglia il Portogruaro (3-1) i gialli conquistano la meritatissima
salvezza matematica replicando all’ultima giornata in trasferta a
Novara (spettacolare 3-2 per i gialli che vale il 10° posto in
graduatoria).
Incidono
nell’economia del gioco le prestazioni del "nano attacco":
Pasquato e Mazzarani (9 centri a testa) e Beppe Greco che arrivato a
Gennaio mette a segno 8 reti in 17 presenze.
Un altro
numero che allude ad un record particolare: da Dicembre 2010 a Maggio
2011 il Modena rimane imbattuto in trasferta per 11 gare consecutive.
Alfonso
(Guardalben); Gozzi, Perna, Diagouraga, Rullo (Tamburini); Giampà,
Colucci (Luisi), Signori; Mazzarani; Pasquato (Bellucci), Greco
(Stanco): la formazione più utilizzata. (FONTEWEB:
MODENA CALCIO.NET)
PERSONAGGIO
CHIAVE:WALTER NOVELLINO E LA SUA BIOGRAFIA
Come noto, a sedere
sulla panchina del Modena è l’irpino Walter
Alfredo Novellino. Il tecnico dei canarini è infatti
originario di Montemarano, dove è nato 60 anni fa,
il 4 giugno 1953. Nella cittadina altirpina ha vissuto tuttavia
soltanto per pochi mesi essendo poi emigrato con la famiglia in
Brasile a San Paolo del Brasile. Ritornato in
Italia, si stabilì a Milano muovendo i primi passi
da calciatore nella Pomense, formazione
dell'hinterland del capoluogo lombardo. Nel 1970 l'arrivo nel calcio
professionistico con il trasferimento al Legnano, dove
rimane per due stagioni, collezionando 37 presenze e 1 rete nel
campionato di serie C. E durante questa parentesi il talento di
Novellino, centrocampista con spiccate doti
offensive, viene notato dal Torino, presso cui
tuttavia non trova spazio nella stagione 1972-1973, collezionando 1
sola presenza. E così all'esperienza granata segue il ritorno in C,
prima con la maglia della Cremonese e poi con quella
dell'Empoli. E ancora il suo
talento balza agli
occhi di una società di massima serie, questa volta il Perugia
che a differenza del Torino decide di
investire su di lui, affidandogli per tre stagioni
le chiavi del centrocampo. Il giovane Novellino si
consacra così nel calcio che conta e nel 1978 si trasferisce al
Milan, collezionando 120 presenze con la maglia
rossonera fino al 1982, anno del trasferimento all'Ascoli,
presso cui rimane per due stagioni. Nell'1984, il ritorno in
B con la maglia del Perugia, con cui disputa altri
due campionati prima dell'ultima esperienza nel 1986 tra le fila del
Catania. Nel suo curriculum anche una presenza con
la maglia della Nazionale, unico irpino a detenere questo record
insieme a Nando De Napoli, il Rambo di
Chiusano San Domenico. Appese le scarpette al chiodo,
Novellino ha intrapreso la carriera di allenatore,
iniziando dal Perugia e poi passando al Gualdo,
con cui ottiene la promozione nel 1994-1995 dalla C2 e alla
C1 e sfiora quella in B nel 1995, svanita con la sconfitta nella
finalissima di Pescara proprio contro l'Avellino.
Ma in B il tecnico di Montemarano ci arriva
ugualmente, sedendosi sulla panchina del Ravenna, cui
segue l'approdo al Venezia che conduce nel 1998 alla
promozione in A e alla salvezza nella stagione successiva. Nel 1999
il ritorno nella Campania natia sulla panchina del Napoli e
la conquista della seconda delle tre promozioni in A, cui segue
quella del 2000-2001 alla guida del Piacenza. E di
un'altra promozione in A Novellino è protagonista
nel 2002-2003 con la Sampdoria, presso cui rimane
per altre tre stagioni e raggiunge anche una qualificazione in Coppa
Uefa. Nel 2007 il ritorno nelle vesti di allenatore a
Torino. Dopo un primo esonero viene richiamato alla
guida dei granata, venendo poi nuovamente esonerato. Prematuro anche
l'esonero che gli viene servito nell'esperienza successiva alla
Reggina mentre a Livorno riesce a
portare a termine la stagione, per poi rescindere a metà di quella
seguente il contratto con il club labronico. Nel marzo del corrente
anno l'arrivo sulla panchina del Modena.
Walter Novellino |
I PRECEDENTI:Sono
38 i precedenti tra Modena ed Avellino. 18 vittorie dei canarini, 14
pareggi e 6 vittorie irpine. Nel girone d’andata, al
“Partenio-Lombardi” terminò con il
Babacar durante un azione |
Mazzarani(Modena) in possesso palla |
Il gol di Babacar(Modena) che accorcia le distanze sul 2-1 |
Pisacane(Avellino) gli fa le scarpe a Galabinov(Avellino) dopo il 2-0 dei lupi |
risultato di 2-1 in favore
dei campani con le reti di D’Angelo e Galabinov. Babacar tra le
file emiliane.
I CONVOCATI:
Questi sono i 22
convocati dal tecnico Irpino Novellino:
Portieri:
Costantino, Manfredini, Pinsoglio;
Difensori:
Garofalo, Calapai, Cionek, Manfrin, Marzorati, Zoboli, Gozzi;
Centrocampisti:
Burrai, Mazzarani, Molina, Salifu, Signori, Nardini, Bianchi, Rizzo;
Attaccanti:
Granoche, Babacar, Mangni, Stanco.
FORMAZIONE:Mister
Novellino schiererà un (4-4-2) con:
Pinsoglio;
Gozzi, Marzorati, Zoboli, Garofalo; Molina, Bianchi, Signori, Rizzo:
Granoche, Babacar.
GIOCATORI CHIAVE: Come
ogni baronata, scelgo i tre migliori giocatori chiave secondo me,
della squadra, in questo caso nel Modena ho scelto i seguenti:
Pablo Granoche,
uruguaiano classe 1983 è un giocatore che
vanta una grandissima
esperienza in serie B, è il classico giocatore alla Antenucci,
Ardemagni, Sgrigna, Abbruscato ovvero quei giocatori che sono stelle
nella cadetteria e stalle praticamente nella serie A, Granoche sì è
messo in bella evidenza in questa seconda parte di stagione,
contribuendo con le sue reti ad n buon piazzamento per il momento del
club emiliano, 12 presenze fino adesso e 6 reti, Il ''diablo'' come è
stato nominato, ha un passaporto italiano, ma ha già esordito in
nazionale A, una sola volta fu il 2005. giocatore che sa giocare di
sponda e gran realizzatore, un giocatore da tenere sicuramente
d'occhio. Il secondo è: Khouma Babacar questo ragazzotto senegalese
classe 1993, di proprietà della Fiorentina e giocatore preso in
considerazione per la sua qualità, anche dal
Ct della nazionale
Senegalese, sicuramente è la sua miglior stagione, un curriculum
fino adesso che parla da solo: dal 2013
Pablo(El Diablo) Granoche |
Khouma Babacar |
35 presenze e 20 gol.
Giocatore che può giocare come prima punta, e
che può fungere anche da attaccante esterno. Destro naturale, dotato
di un tiro potente, è un bravo colpitore di testa, anche se ancora
poco incisivo in elevazione. Il terzo è: Thiago Rangel Cionek, altro
ragazzo di buonissime prospettive, passaporto polacco ma nato in
Brasile, quest'anno ha raggiunto un
traguardo importantissimo quello
di, vestire la casacca polacca, questo classe 1986 è un giocatore su
cui hanno puntato molte squadre di serie A e anche all'estero, fa
gola il suo modo di giocare, lanci lunghi, ottimo contrastatore di
palla, è gioca sia come difensore centrale che come terzino
sinistro, sicuramente darà molto filo da torcere da qui in avanti, a
molti attaccanti.
Thiago Cionek |
TIFOSERIA:
Amicizie/reciproco
rispetto:
Venezia:
rapporto che non è più stretto e idilliaco come una volta.
Sbandierate in campo a Venezia e a Modena nel 2004/05. In Laguna
sfilò lo striscione
unico “Modena-Veneziamestre” e, in curva
modenese, comparvero le scritte “L’orgoglio di essere uniti, la
forza di essere amici” e, in dialetto veneziano, “Non ghe xé
ostreghe né canestrei…siete i più bei!!”. Messina:
rapporto amichevole un
po’ raffreddato ultimamente, ma molto forte
negli anni ‘90, a dimostrazione che il fenomeno ultras non conosce
confini e latitudini. Sampdoria:
non un vero e proprio gemellaggio ma un rapporto di stima e rispetto
reciproco, soprattutto in chiave anti-Genoa, tanto che
Modena-Sampdoria di due anni fa fu resa
accessibile anche ai doriani
non possessori della tessera. Inoltre in curva Sud venne esposto lo
striscione, dai colori blucerchiati, “Hasta siempre Giorgio”,
storico personaggio del tifo modenese, scomparso diversi anni fa, a
cui si riferisce lo dello storico striscione “Noi di San Biagio
Giorgio vive”. Crotone:
l’amicizia nasce nel 2001, quando circa cento modenesi furono
accolti con cordialità e rispetto in Calabria. Qualche mese dopo, al
ritorno, il trattamento venne ricambiato e, da allora, questo
rapporto di rispetto e stima reciproca è stato mantenuto, tanto che,
prima della gara, negli ultimi anni, alcuni ragazzi crotonesi sono
stati ospitati a pranzo dai modenesi che occupano la Tribuna Laterale
Scoperta, gli ex-Brigate. L’anno scorso una decina di ragazzi
calabresi, quasi tutti appartenenti all’ex-Gioventù Pitagorica,
non tesserati, dopo il pranzo, stanchi per il lungo, interminabile
viaggio, subirono il torto, da parte di forze dell’ordine e
stewards, di vedersi vietare l’ingresso allo stadio: ogni tentativo
risultò inutile, pertanto, in virtù dei buoni rapporti che
intercorrono coi gialloblù, finirono per trascorrere il pomeriggio
nel centro cittadino, insieme agli stessi amici modenesi Siviglia:
frequenti le visite che si scambiano coi Biris Norte Siviglia; gli
spagnoli si sono visti diverse volte in Italia, con tanto di “pezze”,
in questi ultimi anni. Sicuramente una bella amicizia internazionale.
Ultras Venezia |
Curva Sud Messina |
Ultras Doriani |
.
Ex-gemellaggi:
Pistoiese: durava da molti anni, si è definitivamente
sciolto in occasione di un Sassuolo-Pistoiese del giugno ’07,
quando una delegazione dei “Curva Sud” si presentò a Sassuolo
per chiarire definitivamente i rapporti con gli ultras arancioni,
visto il rapporto non più “sentito”, che è comunque rimasto
buono. Molte erano le visite reciproche, ad esempio lo striscione
“Curva Nord Pistoia” era presente in Modena-Inter 03/04.
Fiorentina: sciolto all’inizio degli anni 2000,
innumerevoli gli scambi di cortesia e le reciproche visite coi
fiorentini in passato; in particolare si ricordano quelle del C.a.v.
Sesto e del C.a.v. Pistoia a Lucca negli anni 90, e quelle, sempre
del Collettivo, a Cosenza e in Mo-Derthona 89/00. Parma:
è durato solo sei anni, dal ’78 all’84, sciolto per dissapori
(vedi sezione “Cenni storici”). Padova: durò solo
un anno, all’inizio degli anni ’80, poi sono stati sempre casini.
Verona: risale agli anni ’70. In Vicenza-Modena 75/76
i veronesi erano insieme ai modenesi, in chiave anti-Vicenza.
Piacenza: rapporto di simpatia negli anni 90, sono
stati poi molto senza incontrarsi (vedi anche sezione “Cenni
storici”). Reggiana, Spezia, Livorno,
Prato: per questi ultimi quattro vi rimandiamo alla
sezione “Cenni storici”.
.
Rivalità:
Bologna: forte odio; molto sentito il “Derby della
Secchia”, così chiamato per ricordare la battaglia della presa
della Secchia da parte dei modenesi, nel 1325. Grattati ai bolognesi
gli striscioni “Mods” e “Gruppo Alcolico”, esposti
rispettivamente in Triestina-Modena 87/88 e Modena-Spal 98/99. In
Bologna-Modena 86/87, presente coi modenesi lo striscione “Rangers
Prato”, frutto dell’amicizia che intercorreva coi pratesi. Parma:
derby emiliano sentitissimo; forte odio, dopo il gemellaggio a
cavallo degli anni ‘70-‘80. Incidenti al termine di Parma-Modena
86/87, quando, in aperta campagna, zona San Prospero, il treno che
riportava a casa gli ospiti (500-600 unità) venne bersagliato da
sassi, che infransero diversi vetri del convoglio, ferendo due
giovani modenesi, con uno dei due che rischiò di perdere un occhio.
Per verificare quanto accaduto e soccorrere i due feriti, il treno fu
costretto ad effettuare una sosta forzata. La Digos di Parma risalì
ai responsabili, sette ragazzi, di cui due maggiorenni, che dovettero
rispondere di lancio di oggetti pericolosi, danneggiamento aggravato,
interruzione di pubblico servizio e lesioni. Rubato ai parmensi lo
striscione “U.C.P.”, esposto in Modena-Bologna 92/93. Scontri,
anche piuttosto gravi, alcune estati fa nel ritiro modenese di
Sestola. Genoa: sentita rivalità. Nel gennaio ’88,
in occasione della trasferta di Genova, sui due pullman delle
Brigate, allestiti tra molte
difficoltà e imprevisti, vennero
trovati armi ed esplosivi, con 34 esponenti delle B.G. arrestati e
pesantemente puniti, perché ciò suonasse anche da esempio, in quel
periodo in cui la violenza dilagava. La trasferta era molto temuta,
vista l’accoglienza dell’anno prima, e l’arsenale fu allestito
soprattutto per tutelarsi l’incolumità: si respirava un clima teso
e carico di paura, probabilmente non ci fu premeditazione, come
invece fu scritto dalla stampa di allora. In Modena-Genoa 86/87
esposto lo striscione “We are the cik”, rubato ai genoani. In
Genoa-Modena 01/02, che sancì la promozione del Modena in Serie A
dopo tanta attesa, esposti dagli emiliani gli striscioni “Solo chi
soffre impara ad amare…vi vorremmo insegnare ma pensiamo a godere”
e “Vecchio Grifone vai a cagare!”. In Modena-Genoa 01/02 esposto
lo striscione “Grifomania”, rubato anch’esso ai liguri. Cesena:
forte rivalità emiliano-romagnola. In Modena-Cesena 04/05 i modenesi
espongono lo striscione “S.o.s….chiamate lo 030 schiavi dei
bresciani” e realizzano una coreografia con la scritta “Guardatevi
allo specchio”, con carta argentata color
specchio nel mezzo, e
sotto “Non siete nessuno”, in risposta alla coreografia dei
cesenati all’andata. Gara, questa, in cui i modenesi esposero le
scritte “Piadina, ombrellone, salvagente…oltre a questo non
contate niente!” e “In spiaggia combattenti ma in montagna
assenti: Warriors Summer Beach!?”, con le iniziali a formare
l’acronimo W.S.B. (WeissSchwarzBrigaden) Cesena. Nel 2006/07, in
occasione di Rimini-Modena, la parte di modenesi che aveva affrontato
la trasferta in treno, fu fatta oggetto di una fitta sassaiola alla
stazione di Forlì, da parte di ultras cesenati diretti a Bologna,
così gli emiliani scesero dal treno e, seppur in netta minoranza, si
scontrarono coi rivali, in un corpo a corpo durato alcuni minuti,
fino all’intervento dei “blu”. Un ultrà bianconero rimase
accoltellato. Recentemente, sei tifosi cesenati (compreso la
“vittima”) volevano vendicare l’accoltellamento, ma
l’intervento della Digos ha sventato le loro cattive intenzioni e
sono stati denunciati. Reggiana: derby emiliano molto
sentito, caratterizzato spesso da incidenti; forte odio, anche se un
tempo esisteva un gemellaggio (vedi sezione “Cenni storici”).
Rubato
ai reggiani lo stendardo “Ultras”, esposto in
Reggiana-Modena 99/00. Violenti incidenti in un campo fuori dallo
stadio una ventina d’anni fa. Scontri tra le due tifoserie in un
amichevole del 18 agosto 2011, che videro coinvolte una 40ina di
persone e che portarono a 22 denunce dopo attente indagini
investigative delle due questure. Diffidati infatti 19 modenesi e tre
reggiani, smascherati dalle telecamere di un distributore. Como:
forte rivalità, alimentata anche dal pugno che Ferrigno (Como)
sferrò a Bertolotti (Modena) nella stagione 2000/01 (vedi sezione
“Liberi pensieri”). Rubato ai lariani lo striscione “Sbandati”,
esposto in Como-Modena 97/98. Esposti dai modenesi a Como nel 2001/02
gli striscioni “Voi il nostro incubo? State sognando” e “Ciao
merde”. Vicenza: grattato ai veneti lo striscione
“Boys”, esposto in Modena-Parma 86/87, anno di incidenti tra
modenesi e vicentini a Vicenza. Significativo comunque lo striscione
“Onore alle Brigate”, esposto dai vicentini in Vicenza-Modena
05/06. Monza: rubato ai brianzoli, diversi anni fa, lo
striscione “Gioventù Biancorossa”. Spal: rubato ai
ferraresi lo striscione “Mods”, esposto in Modena-Spal 1995/96.
Brescia: diversi incontri ravvicinati in passato, come
ad esempio a Modena alcuni anni fa. Le due tifoserie comunque si
rispettano. Nell’87, sotto la neve, sottratto a Brescia ai modenesi
lo striscione “Kaos Gialloblù”. Ravenna: grattato
ai ravennati un bandierone con la scritta “B”, esposto in
Modena-Massese 95/96. Reggina: la rivalità prende
corpo soprattutto per l’amicizia che esiste coi messinesi, acerrimi
rivali dei reggini. Si ricordano vecchie ruggini tra le due tifoserie
fin dai primi anni ’90, che hanno avuto ulteriori strascichi con il
ritorno del Modena in B, a partire dal 2001. Nel 2010/11, a Reggio
Calabria, nonostante l’accesa rivalità e i precedenti movimentati,
sia a Modena che in terra calabra, presenti circa 20 temerari
modenesi in Tribuna centrale, senza tessera, che hanno affrontato la
lunga trasferta a loro rischio e pericolo, senza la certezza di
vedere la partita. Mantova: striscione rubato ai
mantovani esposto in Mantova-Modena 88/89. Breve sassaiola a Modena
nel 2005/06. Palermo: esposto in Padova-Modena 93/94 lo
striscione “E.K.” rubato ai palermitani. In una trasferta a
Palermo degli anni ‘90, i tifosi locali volevano impedire a una
ventina di modenesi di esporre lo striscione “Brigate”, che, dopo
un parapiglia, potette finalmente essere esposto. Bari:
striscione “Alcool Bari” rubato, esposto in Andria-Modena 93/94.
Catania: inimicizia causata dalla rivalità tra
catanesi e messinesi, amici dei modenesi. Verona:
gemellaggio negli anni 70 tra le due “Brigate”, ora vi è una
fiera rivalità. Scaramucce a Modena nel maggio 2012, danneggiata
auto di veronesi all’arrivo allo stadio. Rimini:
tafferugli nel 2006 prima di Rimini-Modena. Padova:
vedi sezione “ex-gemellaggi”. Spezia: fiera
rivalità, un tempo c’era un gemellaggio tra le due tifoserie
durato poco. Pisa, Ancona, Triestina,
Torino: rivalità, più o meno sentite, sfociate spesso
in scontri in passato.
Curva Nord Bologna |
I Boys del Parma |
Curva Genoana |
Curva mare del Cesena(Raffigurati in particolare la Weisse Schwarz Brigaden) |
Ultras Reggiana |
PALMARES:
Il modena nel suo vanta di un palmares abbastanza importante. Come
trofei di maggiore successo sono sicuramente i due tornei
angloitaliani vinti rispettivamente nel 1981 per poi ripetersi
l'anno dopo nel 1982, poi per quanto riguarda i trofei nazionali,
sicuramente va ricordata la serie B vinta nel 1937-1938 con ex acqueo
col Novara nel 1942-1943, una supercoppa di serie C1 ma qui già sì
parla di tempi recenti contro il Palermo con gara di andata che finì
2-0 per il Modena a Palermo, e poi grande festa al braglia con il 3-0
che ha messo l'ipoteca alla conquista della coppa. Da ricordare anche
l'ultima promozione in serie A che fu nel 2001-2002 alle spalle del
Como, in quella occasione venne anche ristrutturato lo stadio Braglia
in occasione della serie A.
Vi
aspetto fra 7 giorni con un nuovo numero de ''La Baronata''
BARONE
FERDINANDO.
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